Descrizione
Lo spettacolo teatrale “Io vado poi in Fransa” racconta e intreccia diverse storie di emigranti dalle Valli Alpine Piemontesi che si svolgono in un arco temporale che va dal 1855 agli anni ’30 del Novecento.
Le destinazioni sono la Francia, soprattutto per le emigrazioni stagionali, fino ad arrivare negli Stati Uniti e in Argentina. Uomini e donne decidono di abbandonare la Valle di Susa, la Val Varaita, le Valli di Lanzo, la Val Chisone, lasciando il loro mondo amato, crudele ma amato, per garantirsi una sopravvivenza, una possibilità di vita.
Al centro della scena campeggia la Montagna, una donna che parla un linguaggio misto tra italiano, piemontese, francese, occitano e franco-provenzale, dalla quale si staccano i vari personaggi per raggiungere le loro destinazioni finali e la loro nuova vita.
Nello spettacolo le vicende si intrecciano con alcuni tragici eventi storici, che hanno coinvolto uomini e donne emigranti: il disastro del 16 febbraio 1883 alla Diamond Mine di Coal City in Illinois, il massacro di Aigues-Mortes nel sud della Francia del 16-17 agosto 1893 e il naufragio del piroscafo Mafalda, avvenuto il 25 ottobre 1927.
La maggior parte delle storie raccontate è ricavata da documentazione epistolare, scambiata dagli emigranti, attingendo ad un ricco corpus di lettere raccolte da Michela Del Savio del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Torino nell’ambito del progetto “CHISIAMO” (Contemporary and Historical Stories and Idioms of Alpine Migrations Observation).
Spettacolo realizzato con il contributo di Fondazione CRT e il patrocinio e sostegno di Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino nell’ambito del Progetto “CHISIAMO” (Contemporary and Historical Stories and Idioms of Alpine Migrations Observation).
Le destinazioni sono la Francia, soprattutto per le emigrazioni stagionali, fino ad arrivare negli Stati Uniti e in Argentina. Uomini e donne decidono di abbandonare la Valle di Susa, la Val Varaita, le Valli di Lanzo, la Val Chisone, lasciando il loro mondo amato, crudele ma amato, per garantirsi una sopravvivenza, una possibilità di vita.
Al centro della scena campeggia la Montagna, una donna che parla un linguaggio misto tra italiano, piemontese, francese, occitano e franco-provenzale, dalla quale si staccano i vari personaggi per raggiungere le loro destinazioni finali e la loro nuova vita.
Nello spettacolo le vicende si intrecciano con alcuni tragici eventi storici, che hanno coinvolto uomini e donne emigranti: il disastro del 16 febbraio 1883 alla Diamond Mine di Coal City in Illinois, il massacro di Aigues-Mortes nel sud della Francia del 16-17 agosto 1893 e il naufragio del piroscafo Mafalda, avvenuto il 25 ottobre 1927.
La maggior parte delle storie raccontate è ricavata da documentazione epistolare, scambiata dagli emigranti, attingendo ad un ricco corpus di lettere raccolte da Michela Del Savio del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Torino nell’ambito del progetto “CHISIAMO” (Contemporary and Historical Stories and Idioms of Alpine Migrations Observation).
Spettacolo realizzato con il contributo di Fondazione CRT e il patrocinio e sostegno di Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino nell’ambito del Progetto “CHISIAMO” (Contemporary and Historical Stories and Idioms of Alpine Migrations Observation).
Indirizzo
Piazza Fraiteve, 5, 10058 Sestriere TO, Italia
Mappa
Indirizzo: Piazza Fraiteve, 5, 10058 Sestriere TO, Italia
Coordinate: 44°57'30''N 6°52'44,9''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Costo
Gratuito
Organizzato da
Artemuda
Contatti
Nome | Descrizione |
---|---|
Sito web | https://www.artemuda.it/spettacoli-teatrali/io-vado-poi-in-fransa/ (Apre il link in una nuova scheda) |
Ulteriori informazioni
Per maggiori informazioni consulta il sito dedicato:
Ultimo aggiornamento pagina: 07/04/2025 10:15:27